Nella fase iniziale spesso le Startup ricorrono all’autofinanziamento o bootstrapping, soprattutto nel momento in cui è giunto il momento in cui l’idea va trasformata in forma giuridica l’idea.
La liquidità con l’autofinanziamento, viene reperita da propri risparmi, genitori, amici, imprenditori che in forma personale credono nell’idea o comunque nelle persone che la promuovono e decidono di “regale” denaro spesso senza alcun tornaconto economico. Tipico esempio, soldi prestati dai genitori, fratelli, ecc…
Con l’autofinanziamento vengono coperte le spese vive, quelle dell’eventuale notaio, acquisti minimi necessari per la fase di avvio, come ad esempio l’anticipo sul fitto di un locale, l’acquisto dei computer, scrivanie e cos’ via.
Di certo in questa fase ogni fondo economico disponibile viene impiegato per i costi, non vi è alcuna retribuzione per i soci fondatori, è proprio in questa fase che se da un lato vi è l’emozione del lanciare la propria idea sul mercato, dall’altro è presente una forte preoccupazione per il successo dell’iniziativa.
Questa fonte di finanziamento è diretta, non obbliga in modo giuridico i soci nella restituzione, non incide sul debito iniziale della Startup e non prevede ingresso di nuovi soci. Ovviamente raramente vi sono importanti somme disponibili, tranne rari casi dove il finanziamento è corposo e un po’ sfugge dalle logiche delle StartUp, l’importo consiste in alcune migliaia si euro.