Sono cinque gli step da seguire se hai intenzione di creare una startup. Innanzitutto, c’è una prima fase di ideazione. La domanda qui che puoi farti è “qual è il modo migliore per farti venire un’idea per lanciare la tua startup?
A rispondere a questa domanda ci viene in soccorso, Paul Graham, il fondatore di Y Combinator. L’esperto consiglia di non pensare subito a un’idea, ma identificare un problema, anche che riguarda la tua sfera personale (molte startup di successo sono nate così) e cercare poi una soluzione.
Una seconda domanda che puoi porti riguarda, come deve essere questa soluzione per funzionare? In genere, possiamo dire che un business digitale aumenta le possibilità di successo se offre un valore reale ai consumatori, migliorando la loro vita, crea un business sostenibile o, più in generale, utile alla società, e ancora aumenta la sicurezza di dati e informazioni (la crescita della cybersecurity negli ultimi anni dimostra bene il valore di questo punto).
E dopo l’idea?
L’idea è la parte più facile. Il lavoro complesso arriva ora. Se hai un’idea che ti convince, la prima cosa che devi fare è condividerla con persone che hanno competenze diverse dalle tue e formare un team di lavoro. Un team, in una fase iniziale di partenza, è in genere composto da tre persone: il Ceo, ovvero tu che hai lanciato l’idea è che hai la vision del progetto; un CTO, una figura responsabile di tutti gli aspetti tecnici e un CMO, ovvero la persona che si occupa di far conoscere la tua idea all’esterno, aumentandone la visibilità presso partner o finanziatori.
Con il supporto del team puoi passare alla fase successiva che riguarda la creazione di un business model. Qui il modello che è più usato dalle startup di tutto il mondo è il business model canvas di Alexander Osterwalder (clicca qui per conoscere come funziona).
Il business model canvas è un po’ la radiografia della tua idea, ti permette di comprenderne i punti di forza e di debolezza.
La ricerca dei finanziamenti e la validazione del mercato
In genere i primi investimenti sono proprio quelli dei soci della startup che investono nella fondazione della startup, ovvero i capitali necessari per dare all’idea una veste giuridica e per la creazione di un primo modello di prodotto o servizio, che prende il nome di MVP, ovvero prodotto minimo fattibile, che serve a fare primi test sul mercato presso un target specifico di consumatori, chiamato early adopter.
Solo con un prodotto o servizio che ha mostrato di avere delle traction, la startup deve andare poi alla ricerca di finanziamenti: business angel, crowdfunding, venture capital, incubatori, acceleratori, fino ai prestiti bancari, bandi pubblici, sono solo alcune delle strade che le startup possono percorrere per ottenere finanziamenti e puntare a una crescita sostenibile.
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